Il nome di questo storico ex-negozio, oggi associazione culturale, deriva dal famosissimo collegamento Londra – Bombay che passava da Brindisi.

“La Valigia delle Indie (Indian Mail) era un percorso internazionale di posta e viaggiatori che trasportava persone e cose da Londra a Bombay e Calcutta (via Egitto) nel periodo 1870 – 1914, utilizzando il treno nelle tratte in Gran Bretagna, Francia e Italia, ed il piroscafo da Brindisi a Bombay, e di nuovo il treno in India da Bombay a Calcutta, dove prendeva il nome di Imperial Indian Mail” – Wikipedia.

Il tempo che scorre è vita che passa. Un oggetto antico ha un valore aggiunto, contiene la storia e possiede valore affettivo.
Vedere il bello in ciò che è nuovo e ritenere obsoleto ciò che è antico è un principio indotto da tutti i mezzi di comunicazione. Ci siamo fatti convincere che, a prescindere dalla funzionalità, ciò che è nuovo sia superiore, nel vero senso del gusto.
Grazie a Galiano e Giancarlo della famosa “Valigia delle Indie”, negozio d’antiquariato storico di Brindisi, ho potuto ragionare su questo dibattuto concetto.

“Abbiamo avviato questa attività nel 1982, quando Brindisi stava dimenticando l’esistenza del percorso della famosa Valigia delle Indie. L’arredamento ricorda quello di una nave perché la nostra è una città di mare, ed il nostro porto è uno snodo, luogo di passaggio per migliaia di persone.
Ogni oggetto del nostro locale contiene un pezzo di storia, un pezzetto di quelle stesse persone che sono passate da quì.
La nostra attività ahimè rischia di chiudere molto presto.” Galiano

In molti oggi pensano che costruire oggetti nuovi significhi creare lavoro, riciclare i rifiuti sembra essere la cosa più giusta per la salvaguardia dell’ambiente. Eppure molti dimenticano cosa significhi riparare e manutenere. Accade per gli oggetti come nei rapporti tra le persone: certamente nulla è eterno, ma quanti oggi puntano veramente alla salvaguardia delle relazioni umane?

“Possediamo oggetti che hanno attraversato la storia, che sono stati da noi raccolti negli anni con perizia e dedizione. Per salvarci dalla chiusura, alcuni anni fa abbiamo proposto al comune l’acquisto della grandissima collezione di cartoline d’epoca in nostro possesso, che raffigurano magnificamente Brindisi tra la fine dell’ottocento e gli anni sessanta del secolo scorso. In questo modo queste meraviglie storiche sarebbero diventate un bene della collettività, sempre visibili magari in una mostra permanente ai turisti, gli studiosi ed ai nostri concittadini. Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto risposta, ma ci auguriamo di riceverla quanto prima.” – Galiano