In frame: L’artista Fabrizio Relè Distante (@fabriziorele) ed il critico d’arte Mario Meo.

“L’astrattismo da spazio alla fantasia. Il significato che può avere un’opera per me è diverso da quello che può assumere per l’osservatore: ognuno è libero e lascia liberi gli altri di avere un’opinione personale. L’interpretazione richiede un piccolo sforzo; apre la mente, fa vedere le cose che non si notavano più, aiuta a sentirsi consapevoli della quotidianità.”

In frame: Anna D’amanzo

“Penso che si debba dipingere sempre a mani nude, senza guanti, senza nessuna paura di sporcarsi. È importante per me il rapporto con i colori, ho bisogno di sentirne l’odore, la consistenza. Il rapporto coi miei dipinti e simbiotico”

In frame: Vincenza Chiriacò

“Dipingo perché farlo mi fa stare bene. È un bisogno, mi fa sentire libera. In questo periodo non amo soffermarmi sui dettagli, i tratti spesso sono decisi e sicuri. Ogni pennellata è un atto liberatorio.”

In frame: Valentina Dario

“Da sempre dipingere ritratti è la cosa che amo fare di più. Alcuni rappresentano il mio modo di vedere le persone, in altri invece mi ci riconosco.
Le ombre, le prospettive ed ogni altra cosa che creo ha un suo significato. Può capitare che l’istinto mi porti a dipingere qualcosa che capisco dopo, col tempo, e per questo penso che l’arte aiuti anche a guardarsi dentro.”